E bene si, siamo riusciti nell’intento, provare una vera moto da sbk, tra l’altro non una qualunque…
La Ducati Panigale V4RF SBK di Alvaro Bautista, niente di meno che l’attuale campione del mondo del mondiale. Un sogno che diventa realtà, tutto questo grazie a Ducati, che ci ha dato la possibilità di fare qualche turno in pista, prima con la V4S del 2022 poi con la Superleggera V4 e Infine appunto La sbk vincitrice del mondiale.
Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le differenze più evidenti dalla ormai conosciuta V4R, non che la moto di derivazione stradale di questa “macchina ammazza-tempi”
Motore 998cc V4, 232 cv dichiarati,112 Nm di coppia massima a 11500 giri, chiaramente si parla della moto di serie,totalmente differente da quella da pista, forcellone, telaietto posteriore, serbatoio, sospensioni sono solo alcuni componenti strutturali che variano tra le due, ovviamente più tutte le parti prestazionali ed ergonomiche come pedane, pompe freno e frizione, piastre di sterzo, cerchi ecc ecc.
Chiaramente un elettronica che non deriva dalla moto stradale ma completamente fatta su misura per le corse, con annessa telemetria.
A quanto visto le due moto si dichiarano completamente diverse da quelle che sono le impressioni, ma come si muove in pista la moto con cui il buon Alvaro ha vinto il mondiale?
“Questa moto va talmente forte, in un modo talmente tanto prestazionale che mi ha lasciato sbalordito!” Racconta Fabio
“Salendo sulla moto la prima sensazione che ho avuto è stata che non mi sembrava nemmeno una v4, infatti il serbatoio era basso, con una posizione di guida comoda, sella più lunga e più larga.
La cosa che mi ha impressionato di più è che quando sono salito mi avevano detto che la moto aqveva il cambio symless, infatti per partire avrei dovuto tirare una leva per sganciare la frizione, una volta fatto, uscendo dalla pit lane affronto la prima curva e la moto scende in piega veramente in maniera brusca, praticamente da sola, sembrava che il peso era concentrato in basso e verso di me.
i freni alla prima staccata essendo freddi non rispondevano come pensavo, a differenza delle sospensioni che le ho trovate molto morbide.
alla curva della quercia ho iniziato ad utilizzare il cambio symless, sono rimasto impressionato dalla corsa che aveva la leva del cambio con una rapidità esagerata nei tempi di cambiata, con il motore che ad ogni cambio marcia saliva di giri e non scendeva.
Una volta scaldati i freni mi sono reso conto della potenza che la moto aveva in staccata.
Un altra cosa che mi ha lasciato senza parole è stato il modo in cui la moto copiava l’asfalto, sembrava quasi come se avessi io la mano sulla superficie della pista, il modo in cui accelerava era assurdo, ma l’elettronica non sembrava intervenire sempre.
sul rettilineo spalancavi tutto e lei non si muoveva, non sbacchettava, era immobile.
La sbk è completamente diversa dalla v4r, dalle quote, le dimensioni, il motore, il modo in cui eroga la potenza, l’unica moto che ho provato che mi ha dato delle sensazioni simili era la desmosedici nonostante comunque il salto generazionale.”
Quindi non stupitevi se la Panigale V4RF SBK Vincerà anche il prossimo mondiale e se anche i piloti privati andranno fortissimo…. perché questa moto è progettata e costruita solo con questo unico scopo!
Ma rimanete aggiornati perchè tra un po di tempo vi stupiremo con altre esperienze simili.