ESSERE ANTI-MARQUEZ FA SENTIRE INTELLIGENTI?
Ciao ragazzi e ragazze, pare che essere ‘anti-Marquez‘ rappresenti per troppi frustrati una forma di sopravvivenza, omologarsi nel pensiero unico del tifo da stadio una possibilità per esprimere giudizi infantili. Scusate la franchezza.
Enea Bastianini vince. Io non ho visto la gara ma gli avrei dato un bel 10 e lode (a me piace, è solo sfortunato). Senza alcuna polemica. La straordinarietà che ha visto qualcuno però sarebbe ordinarietà per chi guida la 2024 factory. Pecco è un rullo compressore, Martin è in testa al Campionato, solo Morbidelli ancora non si esprime per quello che ha a disposizione.
Bene la figura dell’anti-Marquez invece legge nella vittoria di Enea l’errore di Ducati nell’aver scelto Marc! Più che una chiave di lettura cervellotica è una battuta da ubriachi al bar. Marc ad oggi fa qualcosa di straordinario, è quarto in classifica generale su una 2023. Il migliore di tutti i piloti sulla Ducati 2023 e di Morbidelli che ad oggi fa urlare solo Meda e Sanchini. Lo preciso ad oggi. Si pensa probabilmente che in Ducati non leggano la telemetria, si pensa che abbiano preferito Marc ad Enea o Jorge per marketing, ho letto pure questo! Insomma gli anti-MM pensano tutto questo.
Io penso che questa stagione stia chiedendo molto a Marc, che su una moto con un gap importante dalla 2024 (Dall’Igna docet) rischia molto, soprattutto in ottica di rinnovo nel team factory nelle stagioni 2025/2026. Ha finito quarto. Ancora una volta nella prima posizione che compete a chi non guida quella bomba rossa. Che la moto 2023 sia indietro non lo dice Marc con certezza, ma Alex Marquez e Diggia che evidenziano una superiorità netta della 2024 (Bez in difficoltà).
Ma siamo in Italia dove oramai è tutto tragicamente ‘mediatico’, falsato. Il campionato è ancora lungo! Viviamo nel Paese che offende una pugile algerina in modo meschino e premia la ‘recita’ dell’italiana (chiedo scusa se così non fosse ma…). Un Paese capace di riscoprirsi tanto intollerante da non riconoscere più la grandezza di un avversario.
Stiamo diventando un po’ odiosi, no?
Andrea Costanzo