Uno dei circuiti più belli ed esigenti del Mondiale. Vincere lì ha un gusto intenso, per la pattuglia italiana ma anche per i famelici rivali di Spagna. I più vincenti in Top Class sono Valentino Rossi e Jorge Lorenzo.

Uno correva in casa, l’altro sembrava lo facesse. Fu un fulmine a ciel sereno la vittoria dello spagnolo con la rossa di Borgo Panigale. Che sorpresa fu. E gli italiani combattuti tra essere felici per la Rossa o tristi per Valentino.

Ma il Mugello racconta tutto e il suo contrario come sempre. E’ terra speciale per i nostri campioni italiani così come per Ducati. Nel suo anno d’esordio conquistò il podio con il coriaceo Capirossi, a dire il vero forse l’unico italiano che poteva domare quel drago inferocito. Ero lì alla Casanova Savelli a tifare l’ottavo re di roma Biaggi, quando un ruggito, anzi, il ruggito seppe terrorizzare il Sol Levante, quando la velocità massima lanciava campanelli d’allarme alle flotte giapponesi. E ancora sfide epiche tra i nostri rappresentanti, Biaggi, Rossi, Capirossi, Melandri.

Melandri credo abbia regalato al Mugello la staccata più bella di sempre, un traverso al quale la fisica avrebbe risposto: “ ora tira dritto”, invece ecco la magia del circuito toscano regalare una traiettoria millimetrica con quelle due ruote che di stare in asse non ne volevano sentir parlare. Rossi ha vinto sfide in sella a moto spesso superiori a quelle degli avversari, ma il Mugello motiva. Motiva Biaggi del team privato Pons, motiva Melandri nel team Gresini, Capirossi con una Ducati che in quel motore aveva un ordigno nucleare.

Chi vince al Mugello è sempre il pubblico. Attenzione non finisce qui. E’ arrivato poi Dovizioso ad emozionare noi italiani, serio, profilo basso, quasi un deficit in un ambiente a tratti giullare, ma che gare! E poi quel Petrucci capace di inventarsi all’ultimo giro una “infilata” degna di uno spadaccino.Marc Marquez e Dovi trafitti. Mi sono emozionato in quell’occasione. Perché puoi battere tutti, ma Marc Marquez inferocito no. Devi essere speciale e Danilo lo è. Ma proprio il più forte pilota dell’era Motogp al Mugello stenta a vincere, cade, perde sfide epiche come quella con Lorenzo nel 2016 i cui contatti sono storia di alta scuola di guida. Il 2023 sarà il suo anno? Chissà. Dovrà sicuramente combattere contro un Pecco Stellare, un Bastianini a cui auguro una ripresa fulminea, ma anche contro la sorpresa dell’anno Bezzecchi così come Marini. Non dimentico Diggia e Morbidelli, a cui auguro di “sniffare” l’aria magica del Mugello per regalare emozioni.

Intanto sull’Isola di Man corrono i mostri del TT, sarebbe bello non sentire lamentele sullo scollino del Mugello da parte dei piloti della Motogp, perché lassù fanno paura persino i rettilinei e quei professionisti gestiscono paure e difficoltà come tigri.

Fatemi ricordare una vittima del Tourist Trophy, Raul, il pilota spagnolo più forte del Mountain, rispetto per lui, per quel suo essere oltre nel fare ciò ha amato visceralmente. Il Mountain racconta  oltre 260 vittime, l’alpinismo lo supera abbondantemente.

Chi critica questi eroi non è un Motociclista, non può esserlo. Scusate la conclusione non a tema, ma doverosa.

Come? Su chi scommetto per la vittoria del Mugello 2023? Sul più forte. Semplice.

Articolo a cura di Andrea Costanzo, uno dei nostri più grandi Appassionati Motociclisti!