MOTOGP | ALLA SCOPERTA DEL GP DI SAN MARINO

Non ancora spentesi le polemiche per l’incidente tra Francesco Bagnaia e Alex Marquez nel GP Aragòn, la MotoGP torna in pista sul circuito intitolato a Marco Simoncelli.

Ad un immediato riscatto è chiamato il titolare della tabella numero uno, indubbiamente voglioso di recuperare almeno parte dei 23 punti che lo separano da Jorge Martin, arrivato ad una sola lunghezza dai 300 punti stagionali.

L’ex circuito Santa Monica dovrebbe dare una mano a Pecco, vincitore su questo tracciato già tre volte: nel 2018 in Moto2, il giorno in cui l’Italia infilò una storica tripletta, nel 2021 e 2022 in MotoGP. Il GP di sei anni fa è passato alla storia perché Lorenzo Dalla Porta si aggiudicò la gara della Moto3 con 58 millesimi di vantaggio su Martin e 122 millesimi su Fabio Di Giannantonio.

In Moto2 invece Bagnaia vinse con un margine di oltre tre secondi su Miguel Oliveira mentre nella classe regina Andrea Dovizioso piegò per 2,8 secondi Marc Marquez. Quell’edizione del GP San Marino è però anche ricordata per la pinzata al freno anteriore della moto di Stefano Manzi data da Romano Fenati in pieno rettilineo, con conseguente bandiera nera e squalifica dell’ascolano inizialmente per due GP e poi fino a fine stagione.

Dovesse imporsi quest’anno, Bagnaia eguaglierebbe Valentino Rossi, unico italiano vittorioso tre volte a Misano in classe regina.

In assoluto il pilota più vincente a Misano è Marc Marquez con sette successi: il primo in 125 nel 2010, i due successivi in Moto2 e altri quattro in MotoGP, tutti però in anni dispari, 2015, 2017, 2019 e 2021. Un anno fa l’otto volte campione del mondo fu settimo a 14 secondi da Martin, vincitore per la prima volta in carriera su questa pista. Quel giorno la Ducati monopolizzò il podio perché secondo fu Marco Bezzecchi e terzo Bagnaia mentre quarto giunse, a sorpresa, Dani Pedrosa, presente in veste di wild card, con la KTM.

Lo spagnolo dal fisico da fantino ha vinto a Misano nel 2010 e 2016 mentre nelle due gare del 2020, durante la pandemia, fu la volta di Franco Morbidelli e Maverick Viñales, entrambi su Yamaha. Grazie a questa doppietta la Casa dei tre diapason vanta il primato di vittorie a Misano in MotoGP: otto, mentre la Honda è a sei e può essere raggiunta questa domenica dalla Ducati.

Un esito decisamente probabile perché la Casa di Borgo Panigale è reduce da nove successi domenicali consecutivi, più ulteriori due a inizio stagione, prima del successo Aprilia nel GP Americhe.

MotoGP: Dati tecnici Brembo relativi al circuito di Misano per il 2024.

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP dal 2016, il Misano World Circuit Marco Simoncelli da 5,2 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 presenta un indice di difficoltà di 4 complici le 12 frenate al giro: in tutte le curve dalla 8 alla 16 comprese i piloti della MotoGP devono utilizzare i freni.

Tre delle 12 staccate sono Hard, cioè altamente impegnative per piloti e impianto frenante, quattro sono Medium e le restanti leggere. Ogni giro i freni sono impiegati in media da ciascun pilota per 31 secondi e richiedono un carico complessivo sulla leva del freno di oltre 47 chili e mezzo.

La curva del circuito di Misano che mette più a dura prova l’impianto frenante è la numero otto, conosciuta come Quercia: i piloti della MotoGP arrivano a 288 km/h e si attaccano ai freni per 4,6 secondi per scendere a 73 km/h. In quest’arco di tempo percorrono 213 metri grazie al carico di 6,3 kg sulla leva del freno. La decelerazione massima a cui sono soggetti è di 1,5 g, mentre la pressione del liquido freno Brembo tocca i 13 bar e mezzo e la temperatura dei dischi in carbonio arriva a 730 °C.

La prima curva dopo il traguardo è la seconda  più significativa: la velocità scende da 280 km/h a 120 km/h in 3,9 secondi grazie ad un carico sulla leva del freno di 6 kg e ad una decelerazione di 1,5 g.

Come avrete notato le punte di velocità sono decisamente inferiori rispetto al Mugello e di conseguenza anche i delta di velocità e i tempi di frenata di Misano sono più contenuti del GP Italia.

Quando invece a giugno la Superbike ha gareggiato a Misano l’uso dei freni è apparso differente: 11 le loro frenate al giro ma le velocità massime non hanno superato i 285 km/h e ciò si è tradotto in minori decelerazioni, anche perché le derivate di serie impiegano dischi in acciaio, essendo banditi per questioni di costi quelli in carbonio.

Tornando alla MotoGP, dalla partenza alla bandiera a scacchi nella gara canonica di Misano i freni sono attivi per circa 14 minuti e comportano uno sforzo di quasi 13 quintali, solo considerando la leva del freno.

L’Autore: Giovanni Cortinovis

Trafficante di velocità, coltivatore diretto di statistiche, allevatore di storie bestiali.

Si guadagna da vivere come giornalista dal 2002.
Segue, dal vivo, le road races dal 2005, quando andò per la prima volta all’Isola di Man.

Da allora ha assistito a innumerevoli edizioni di Tourist Trophy, North West 200, Ulster GP, Cookstown 100, Tandragee 100, Armoy Road Races, Olivers Mount Spring Cup, Bush, Killalane, Macao GP.

Una piccola parte di quanto ha visto e appreso su questo universo l’ha riversato nel libro “North West 200: La corsa più bella al mondo” in vendita su Amazon, dove ha raccolto una valanga di recensioni entusiastiche.

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