PAGELLE SENZA TREMARELLE | GP BARCELLONA SOLIDARIETÀ
Nonostante un week-end ai limiti della perfezione, Francesco Bagnaia non è riuscito a riconfermarsi campione del mondo della MotoGP. A sottrargli il titolo è stato Jorge Martin e per l’ennesima volta quest’anno sul podio sono salite tre Ducati.
Rimandiamo i bilanci dell’annata alle prossime settimane e per intanto limitiamoci a valutare l’operato dei piloti nel GP Solidarietà di Barcellona attraverso il consueto appuntamento intitolato pagelle senza tremarelle in cui giudichiamo le prestazioni nelle due gare.
Per ridurre la discrezionalità i risultati sono parametrati alla moto in dote a ciascun pilota, al team per cui corre e di conseguenza il confronto non può che prescindere dal compagno di squadra: se siete tra quelli che credono che in un box ad un pilota sia affidato un prototipo unico al mondo e al compagno di squadra una moto realizzata con gli scarti, oppure che un pilota eviti di superare un connazionale per non togliergli punti, evitate pure di proseguire.
Francesco Bagnaia 10 e lode: mette pressione al rivale conquistando la pole e rifilandogli due decimi. Nella Sprint è terzo alla prima staccata ma Martin è largo e Pecco si infila. Supera dopo una manciata di curve Bastianini e non verrà più ripreso, complice il miglior giro della manche. La domenica è invece già davanti a tutti alla prima curva e vi resta fino al traguardo. Per 13 giri Marc Marquez lo segue a meno di quattro decimi ma poi il torinese accelera e conquista l’11° trionfo stagionale, Sprint escluse. Manca l’en plein solo perché non fa segnare il giro più veloce della gara lunga.
Marc Marquez 8,5: conquista un posto in prima fila, grazie al terzo tempo in Q2. Nella Sprint non parte bene e si tocca con Pedro Acosta, scivolando al settimo posto. Al secondo giro infila Aleix Espargaró ma in quello seguente torna settimo e così concluderà, battuto di oltre tre secondi dal fratello. La domenica Marc è terzo al via e alla prima staccata del secondo giro supera Martin. Conserva il secondo posto fino alla bandiera a scacchi: è il suo 150° podio e gli permette di conquistare il bronzo nel Mondiale, a scapito di Bastianini che nonostante abbia la Desmosedici GP 24 gli arriva dietro di quasi sei secondi.
Jorge Martin 8: non doveva sbagliare e non ha sbagliato, conquistando 23 punti con due terzi posti. In qualifica è invece quarto, ma alla prima frenata della Sprint è davanti a Bagnaia. Finisce lungo e così si ritrova terzo. Porta un primo attacco ad Enea nel giro inaugurale ma con l’incrocio torna dietro. Il sorpasso per la seconda posizione gli riesce alla prima frenata del terzo giro, ma in quello successivo Bastianini lo imita nello stesso punto. Per il terzo giro consecutivo, quella curva è teatro di un sorpasso e Martin sembra avere la forza per allungare. Ma all’ultimo giro alla curva 5 Bastianini lo condanna al terzo posto. Più lineare la gara dell’iberico domenica: dopo il sorpasso patito da Marc Marquez all’inizio del secondo giro resta terzo fino alla bandiera a scacchi.
Alex Marquez 7,5: dopo aver attraversato un periodo buio, all’inizio della trasferta asiatica, si è rilanciato alla grande, fino a conquistare l’ottavo posto nella classifica finale, con la GP23, davanti a Morbidelli che dispone della GP24. E pensare che in griglia è solamente 11° ma con un guizzo guadagna sei posizioni al primo giro della Sprint. Con il sorpasso su Morbidelli alla prima curva del settimo giro è quarto ma al penultimo giro è infilato da Espargaró. Nella gara canonica Alex è meno brillante al primo giro, chiuso al nono posto. Ma con un sorpasso alla volta, all’ottava tornata è già quinto e al penultimo giro restituisce il favore ad Espargaró, strappandogli la quarta posizione.
Aleix Espargaró 7: negli ultimi otto GP non era mai andato in doppia cifra ma l’aria di casa gli infonde coraggio e lo riporta nei quartieri alti. È secondo in qualifica, a 55 millesimi dal poleman. Nella Sprint però parte malissimo, retrocedendo all’ottavo posto. Sesto dopo tre giri, supera Morbidelli e Alex Marquez per conquistare la medaglia di legno, con il plus di sei secondi e mezzo di vantaggio su Maverick Viñales. Nella gara standard Aleix è quinto al via e si segnala per una serie di sorpassi e controsorpassi su Bastianini tra il terzo e il quinto giro. Quarto per buona parte della contesa, viene relegato al quinto posto da Alex Marquez al penultimo giro.
Brad Binder 6: in extremis riesce a strappare il sesto posto in campionato a Pedro Acosta e la leadership in KTM. Un risultato impronosticabile dopo il sabato, archiviato con il 18° posto in qualifica e il nono nella Sprint, dietro a sette Ducati e a un’Aprilia. Il giorno dopo è nono fino a dieci giri dalla conclusione, poi supera Morbidelli, Acosta e all’ultimo giro persino Bastianini conquistando la sesta posizione, con sette secondi di vantaggio sul compagno di squadra, Jack Miller.
Pedro Acosta 5: è l’unica KTM ad approdare in Q2, segno che la velocità lo spagnolo non l’ha persa. La sua Sprint dura due curve, il tempo di vedere la sua moto trasformata in una naked a seguito del contatto con la Ducati di Marc Marquez che gli strappa l’intero cupolino. Nell’ultima gara dell’anno è sesto fino al 16° giro ma poi inizia a lamentare problemi di grip e i suoi tempi sul giro si alzano inesorabilmente, fino a farlo scivolare in decima posizione.
Enea Bastianini 4,5: ottavo sulla griglia di partenza, allunga la prima staccata della Sprint fino a passare al comando alla prima curva. Poco dopo subisce il sorpasso di Bagnaia a cui non replica e viaggia indisturbato in seconda posizione fino al traguardo. Nella gara lunga non trova invece il pertugio ed è “solo” quarto alla prima curva. Dal terzo giro, anziché cercare di riacciuffare Martin, deve preoccuparsi di tenere a bada Espargaró. Inizialmente sembra farcela ma poi lo spagnolo passa e alla prima frenata dell’ottavo giro Enea va lungo, passando per la corsia del long lap penalty. Si ritrova settimo a lottare con Morbidelli, poi passa Acosta ma è superato da Binder. Incassa sei secondi da Marc Marquez e due da Alex, entrambi con la moto 2023.
Luca Marini 4: conclude la prima stagione da ufficiale Honda come l’aveva cominciata, senza lo straccio di un punto. In qualifica è 16°, con Zarco 12°. Nella Sprint finisce 15° dietro al francese e a Joan Mir. Nella gara lunga Marini è 16° preceduto ancora dal transalpino, a 24 secondi dal vincitore, anche se si toglie lo sfizio di tenersi dietro sei rivali, fra cui Nakagami.
Franco Morbidelli 3,5: l’ombra del pilota che nel 2020 è stato vicecampione del mondo, anche se in qualifica è quinto, ad appena 37 millesimi dal neo campione del mondo. Nella Sprint è quarto fino al giro di boa ma al settimo giro subisce gli attacchi di Alex Marquez ed Espargaró e non riesce a replicare. Conclude sesto dietro a due GP23. Nella gara lunga fa la spola tra la settima e la nona posizione, terminando ottavo a nove secondi dal vincitore. Chiude con gli stessi punti di Alex Marquez ma gli è dietro perché il rivale vanta un terzo posto domenicale.
Marco Bezzecchi 3: è anomalo il terzo posto in campionato del 2023 o il 12° di quest’anno, ultimo dei ducatisti, preceduto di 12 punti da Fabio Di Giannantonio che ha saltato due GP? La prossima stagione, senza la fenomenale Desmosedici, ci dirà la verità sul valore del riminese. In qualifica è nono, nella Sprint ottavo: tiene dietro solo Michele Pirro tra i compagni di marca. Nella gara tradizionale naviga dal terzo al penultimo giro in decima posizione e sorpassa Acosta all’ultimo giro. Finire nono, dietro a sei Ducati, a nove secondi da Marc Marquez è umiliante dopo che un anno fa lo aveva pronosticato alle sue spalle.
L’Autore: Giovanni Cortinovis
Trafficante di velocità, coltivatore diretto di statistiche, allevatore di storie bestiali.
Si guadagna da vivere come giornalista dal 2002.
Segue, dal vivo, le road races dal 2005, quando andò per la prima volta all’Isola di Man.
Da allora ha assistito a innumerevoli edizioni di Tourist Trophy, North West 200, Ulster GP, Cookstown 100, Tandragee 100, Armoy Road Races, Olivers Mount Spring Cup, Bush, Killalane, Macao GP.
Una piccola parte di quanto ha visto e appreso su questo universo l’ha riversato nel libro “North West 200: La corsa più bella al mondo” in vendita su Amazon, dove ha raccolto una valanga di recensioni entusiastiche.