PAGELLE SENZA TREMARELLE | ROUND DI CREMONA
Complessivamente quasi 46 mila spettatori hanno assistito al nono round del Mondiale Superbike, al Cremona Circuit: per la precisione gli ingressi totali della tre giorni sono stati 45.823, non pochi considerando la concomitanza con il GP Emilia Romagna a Misano Adriatico. Sarebbero sicuramente stati di più senza l’assenza di due pezzi da novanta quali Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea che vantano migliaia di fan nel nostro Paese ma per la prima edizione, considerando i tempi ristretti per preparare il tutto, non ci si può di certo lamentare.
A brillare è stato Danilo Petrucci, capace di infilare un en plein inimmaginabile alla vigilia: il ternano non aveva ancora vinto in Superbike nonostante avesse alle spalle già 57 manche. Petrucci era già l’unico al mondo ad aver vinto in MotoGP e alla Dakar, mentre ora è diventato il 18° pilota a conquistare almeno una gara in 500/MotoGP e in Superbike.
Di lui e degli altri piloti trattiamo nel consueto appuntamento intitolato pagelle senza tremarelle, giudicando le prestazioni dei piloti nelle tre gare del week-end. Per ridurre la discrezionalità i risultati sono parametrati alla moto in dote a ciascun pilota, al team per cui corre e di conseguenza il confronto non può che prescindere dal compagno di squadra: se siete tra quelli che credono che in un box ad un pilota sia affidato un prototipo unico al mondo e al compagno di squadra una moto realizzata con gli scarti del concessionario, potete pure fermarvi qui.
Danilo Petrucci 10 e lode: l’unica nota negativa è il dito medio mostrato a Remy Gardner il venerdì dopo essere stato ostacolato dall’australiano. Il comportamento gli è costato la retrocessione di tre posizioni, togliendogli la prima fila che si era meritamente conquistato. Anziché destabilizzarlo, la penalizzazione l’ha galvanizzato e in Gara1 con cinque sorpassi è passato in testa al quinto giro. Per tre giri, prima di cadere, Iannone ha cercato gli restargli alle calcagna. Fino al 13° giro Bulega gli è rimasto vicino ma poi il pilota del Barni Spark Racing ha allungato, senza però vedere la bandiera a scacchi per l’interruzione anticipata. Nella Superpole Race invece Petrucci è entrato in testa alla prima curva e ci è rimasto fino al traguardo, tagliato con 1,8 secondi di vantaggio. Non contento ha vinto pure Gara2, diventando il primo pilota privato (Indipendente secondo la dicitura in uso in Superbike) a conquistare tre manche in un solo week-end: in precedenza infatti ci sono riusciti solo Bautista, Rea e Razgatlioglu.
Nicolò Bulega 8: altri due podi e sono già 16 quest’anno – che lo ricordiamo segna il suo esordio in Superbike – e un quarto posto per continuare l’inseguimento a Razgatlioglu, ora distante appena 13 punti. I 42 punti ottenuti a Cremona non sono i 62 incassati da Petrucci ma l’importante era non commettere errori, come peraltro l’iridato 2023 della Supersport ha fatto. Certo, la pole lasciava presagire almeno una vittoria, così come i primi due giri di Gara1 ma i sorpassi subiti da Iannone e Petrucci l’hanno convinto a non rischiare. Nella Superpole Race invece non ha trovato il ritmo, anche se fino a due giri dal termine era sul podio. Podio che invece ha ottenuto in Gara2, anche se alle spalle del compagno che non gli ha certo dato una mano in chiave iridata. Tuttavia Bulega conserva 69 punti di vantaggio su Bautista.
Alvaro Bautista 7: con i due podi di Cremona ha eguagliato il record di Carl Fogarty, raggiungendo i 100 podi nel Mondiale Superbike con la Ducati. Il titolo iridato invece si allontana perché malgrado i 40 punti ottenuti nel week-end ne deve rimontare ancora 82 a Toprak Razgatlioglu. A rovinare il suo fine settimana è la Superpole, con il 13° posto, per di più su una pista stretta in cui i punti per i sorpassi non sono molti. Inoltre in Gara1 guadagna la prima posizione solo al quarto giro. L’interruzione anticipata gli impedisce di tentare l’assalto al secondo posto di Bulega. Nella Superpole Race la rimonta dello spagnolo è al rallentatore: a quattro giri dal termine è solo decimo ma poi riesce a concludere sesto. La sua miglior gara è l’ultima del week-end, in cui sorpassa alla curva 11 il compagno di squadra per prendersi il secondo posto.
Iker Lecuona 7: miglior week-end stagionale per la Honda e per il pilota spagnolo, capace di totalizzare in una volta sola 28 punti, più di quanti ne aveva in classifica dopo i primi cinque round. Peraltro il miglioramento si era già visto a Magny-Cours dove aveva ottenuto un sesto, un settimo e un decimo posto. A Cremona però si è superato giungendo quarto in Gara1, quinto nella Superpole Race e sesto in Gara2. A questo punto il podio non è più un obiettivo irrealistico, nonostante gli manchi dall’aprile del 2022.
Alex Lowes 6,5: conquista un altro podio, grazie alla seconda posizione nella Superpole Race, ma ora vede in pericolo la quarta posizione in campionato. Colpa della caduta all’11° giro di Gara1 alla curva 7 quando era terzo, costatagli un pesante zero. Nella Superpole Race viene fuori alla distanza, grazie alla migliore scelta delle gomme mentre in Gara2 difende con le unghie e con i denti la quarta piazza, salvo inchinarsi a Gerloff al penultimo giro. Ciò nonostante quest’anno vanta già 20 piazzamenti nelle prime cinque posizioni, mica male per un pilota a lungo sottovalutato, anche da noi.
Axel Bassani 5: a differenza del compagno di squadra ottiene la prima Top 5 stagionale in Gara1 a Cremona, dopo una splendida rimonta dalla dodicesima casella della griglia. Tre posizioni le guadagna al primo giro, altre dalla quinta tornata in avanti e le ultime due nel finale, scavalcando prima della bandiera rossa Vierge. Pessima invece la sua domenica: nella Superpole Race conclude 11° a cinque secondi dal compagno di squadra e in Gara2 si stende alla curva 7 del secondo giro. Il 15° posto in campionato è un piazzamento indicibile per un pilota a cui il talento non pare mancare.
Andrea Locatelli 4,5: per una volta l’alfiere Yamaha giocava quasi in casa, vista la vicinanza tra Cremona e la sua Selvino. Ma la Yamaha attuale è la peggiore moto del lotto e oltre tutto le assenze di Rea ed Aegerter non aiutano a raccogliere dati utili per definire il miglior setting. Il quinto posto in Superpole aveva alimentato le aspettative ma le gare di Locatelli sono state da gambero: in Gara1 era ancora terzo dopo 11 giri, salvo concludere 12°. Nella gara breve è giunto settimo e in Gara2 nono. Magra consolazione, essere stato il primo al traguardo in sella alla R1 in due delle tre manche.
Andrea Iannone 4,5: la gioia per il quarto podio stagionale è annacquata dai due ritiri nelle gare lunghe. Approfitta della seconda posizione in Superpole per mettersi in scia a Bulega in Gara1, infilandolo al terzo giro. L’abruzzese resta però in testa solamente un paio di giri perché poi è passato da Petrucci. Cerca di restargli vicino ma al nono giro esagera e getta alle ortiche la seconda posizione. Nella Superpole Race è secondo dalla partenza fino all’ultimo giro, quando Alex Lowes lo sopravanza relegandolo a medaglia di bronzo. In Gara2 Iannone è terzo nei primi sei giri, ma dopo 15 giri è retrocesso al nono posto, complici problemi con l’anteriore. Il contatto con un rivale gli danneggia la moto, portandolo al rientro ai box. Resta il fatto che con una moto simile Petrucci ha vinto tre volte e ora lo precede di 101 punti.
Michael Rinaldi 4: raccoglie dieci punti in una volta sola, sua terza miglior prestazione stagionale dopo Phillip Island e Most. È comunque un’inezia rispetto alle aspettative di inizio stagione e alla moto di cui dispone. In Superpole è nettamente la peggiore Ducati con il 18° posto. Lo tramuta in un accettabile nono posto in Gara1. Nella Superpole Race invece conclude al 17° posto e in Gara2 al 13°, entrambe le volte preceduto pure dall’impalpabile Sam Lowes.
L’Autore: Giovanni Cortinovis
Trafficante di velocità, coltivatore diretto di statistiche, allevatore di storie bestiali.
Si guadagna da vivere come giornalista dal 2002.
Segue, dal vivo, le road races dal 2005, quando andò per la prima volta all’Isola di Man.
Da allora ha assistito a innumerevoli edizioni di Tourist Trophy, North West 200, Ulster GP, Cookstown 100, Tandragee 100, Armoy Road Races, Olivers Mount Spring Cup, Bush, Killalane, Macao GP.
Una piccola parte di quanto ha visto e appreso su questo universo l’ha riversato nel libro “North West 200: La corsa più bella al mondo” in vendita su Amazon, dove ha raccolto una valanga di recensioni entusiastiche.