PAGELLE SENZA TREMARELLE | ROUND DI ESTORIL
Obiettivo raggiunto, almeno per tutti quelli che non tifano Bmw e Toprak Razgatlioglu: il titolo Mondiale ù Superbike verrà assegnato il prossimo fine settimana, a Jerez, teatro del 12° ed ultimo round. Ci sperava la Ducati che nutre ancora qualche residua speranza con Nicolò Bulega e se lo augurava la Dorna, così da tenere alta l’attenzione sulla conclusione dell’annata.
Proprio i due sfidanti per il titolo si sono spartiti le vittorie e i secondi posti all’Estoril, lasciando ai rivali le briciole, anche se l’impressione è che Alvaro Bautista abbia fatto il gioco di squadra in Gara2, evitando di attaccare il compagno di squadra per non togliergli quattro punti. Le due gare lunghe sono state piuttosto noiose, con la fuga del turco dopo una manciata di giri. A far da contraltare alla monotonia delle due gare tradizionali è stato l’esito della Superpole Race, decisa per soli tre millesimi, nuovo record della categoria: battuti i quattro millesimi che bastarono nel 2010 in Australia a Leon Haslam per piegare Michel Fabrizio.
Le prestazioni dei principali piloti sono analizzate ai raggi X nel consueto appuntamento intitolato pagelle senza tremarelle, in cui giudichiamo le prestazioni dei piloti nelle tre gare del week-end. Per ridurre la discrezionalità i risultati sono parametrati alla moto in dote a ciascun pilota, al team per cui corre e di conseguenza il confronto non può che prescindere dal compagno di squadra: se siete tra quelli che credono che in un box ad un pilota sia affidato un prototipo unico al mondo e al compagno di squadra una moto realizzata con gli scarti del concessionario, potete pure fermarvi qui.
Toprak Razgatlioglu 9,5: il suo week-end si mette bene con la sesta pole stagionale. In Gara1 esita al primo giro e si ritrova quarto. Ma in un paio di tornate si rimette dietro Rea e Petrucci. Liberarsi di Locatelli in rettilineo è un gioco da ragazzi e una volta passato al comando allunga, fino ad imporsi con oltre nove secondi di margine. Nella Superpole Race conserva la testa alla prima curva ma all’ingresso della chicane Petrucci lo passa e il turco si ritrova quarto. Alla prima staccata del secondo giro però sopravanza le due Yamaha e alla curva 9 restituisce il favore al ternano. A quattro giri dal termine ha 656 millesimi di vantaggio su Bulega ma riesce a farsi uccellare sul traguardo. Persino peggio la sua partenza in Gara2, tanto che è quinto alla fine del giro. Infilare le due R1 non è complicato, ma fa sembrare semplici pure i sorpassi sulle Ducati. Conquistata la leadership se ne va, conquistando il 17° successo stagionale: solo Bautista l’anno scorso ha vinto di più in una annata.
Nicolò Bulega 9: ventuno podi in una stagione da esordiente sono una gran cosa, anche se le vittorie sono “appena” quattro e i secondi posti 14, oltre a tre terzi posti. La qualifica lascia a desiderare con il quinto posto che poi si tramuta in ottavo al terzo giro di Gara1: il debuttante però non si perde d’animo e rimonta fino alla terza piazza che diventa la seconda quando Bautista si stende. Nella Superpole Race invece è già secondo dopo tre giri. Si mette in testa di poter andare a prendere Toprak e prepara l’attacco vincente con una maggiore velocità nell’ultima curva. Con la quarta vittoria stagionale eguaglia Bautista e rosicchia cinque punti al turco. In Gara2 ottiene un altro secondo posto, con la compiacenza dello spagnolo. Quarantasei punti sono tanti da rimontare, ma mai dire mai.
Jonathan Rea 7: la sua Yamaha sembra una 800 al cospetto delle mille sul lunghissimo rettilineo d’arrivo. D’altro canto la rilevazione evidenzia dagli 8 km/h ai 10 km/h in meno rispetto alle moto rivali, un’enormità a questi livelli. L’amore del nordirlandese per questa pista gli permette di sopperire, agguantando un’insperata prima fila. In Gara1 è terzo al primo giro e quarto in altri tre ma poi chiude quinto. Anche nella Superpole Race tiene la terza piazza per un giro ma a metà gara è settimo e poco dopo cade alla curva 10. In Gara2 conserva agevolmente la sesta posizione che diventa quarta quando davanti gli cadono Locatelli e Lecuona. Quest’anno solo a Donington Park aveva conquistato più punti.
Iker Lecuona 7: torna sul podio nel Mondiale Superbike a distanza di 902 giorni. Lo spagnolo non ci riusciva dal terzo posto di Assen del 24 aprile 2022 anche se tre mesi dopo vinse la 8 Ore di Suzuka. Eppure all’Estoril è soltanto 14° in qualifica, ad addirittura due secondi e 248 millesimi da Razgatlioglu. Resta tale anche dopo il primo giro di Gara1, preludio allo show. Dopo 10 giri è quinto a 2,9 secondi da Locatelli ma poi cade Bautista e questo infonde coraggio a Iker che riduce a 1,7 secondi il gap. Solo la scivolata del bergamasco impedisce l’aggancio a Lecuona che conclude terzo. Nella Superpole Race si ferma all’ottavo posto, dietro al compagno di squadra. Anche in Gara2 va alla caccia di Locatelli, ma per la quarta piazza. Ottenutola grazie al capitombolo del pilota Yamaha, però anch’egli cade alla curva 6.
Alvaro Bautista 6,5: le sue speranze iridate si infrangono alla curva 6 dell’11° giro di Gara1: la scivolata mentre è secondo gli costa un pesante “zero” e il secondo posto in campionato, avendo 71 punti di ritardo da Bulega. Nella Superpole Race è 12° al primo giro ma riesce a recuperare fino al gradino più basso del podio. In Gara2 invece va subito al comando e ci resta fino alla curva 6 del settimo giro. Superato da Razgatlioglu, non oppone resistenza al compagno di squadra che poi segue come un’ombra fino al traguardo, senza azzardare alcun attacco. Un atto di fedeltà che spera di riscuotere l’anno prossimo, quando conta di giocarsi nuovamente il titolo.
Michael Rinaldi 6: i 12 punti conquistati sono il suo terzo miglior bottino stagionale, dopo i 13 di Phillip Island e i 14 di Most. In Gara1 è 11°, davanti alla BMW di Scott Redding anche se il ritardo di 31 secondi dal vincitore è elevato. Non raccoglie nulla nella Superpole Race, terminata al 14° posto ma impreziosisce la trasferta con la nona posizione in Gara2, tenendosi dietro per l’intera gara, incluso l’arrivo, Axel Bassani. Nelle ultime sette manche ha sempre concluso nella Top 15, per la prima volta in stagione.
Andrea Iannone 5: dopo il week-end di gloria di Aragon, con il ritorno alla vittoria e due quarti posti, offre una prestazione incolore contraddistinta da due noni posti e un ottavo. Le difficoltà iniziano in qualifica con il 12° posto ad oltre due secondi dal poleman. In Gara1 è ancora 12° dopo sei giri, poi risale di tre posizioni. Addirittura 15° è dopo un giro della Superpole Race, anche se riesce a concluderla ancora al nono posto. In Gara2 è sesto poco oltre metà gara ma all’ultimo giro commette un errore che gli costa due posizioni.
Danilo Petrucci 5: precede Iannone nelle due gare domenicali ma al sabato finisce a terra, pertanto i loro voti sono identici così come si assomigliano i punti raccolti ad Aragon dai due. Tuttavia regala al Barni Spark i titoli Indipendenti Piloti e a Squadre. In Gara1 l’umbro resta al comando per tutto il primo giro ma quando cade, al settimo giro, è già sesto. Nella Superpole Race va al comando alla chicane al primo giro, ma già al terzo è virtualmente giù dal podio e conclude quinto. In Gara2 non trova il varco al via e la sua manche è tutta vissuta dal sesto all’ottavo posto con conclusione al settimo.
Andrea Locatelli 4,5: il quarto posto in Superpole pare un miracolo e lo galvanizza a tal punto che all’uscita dalla prima curva di Gara1 passa Toprak, prendendosi il secondo posto. Con una staccata a moto intraversata va in testa alla prima curva del secondo giro e resta leader fino alla fine del quarto giro. Dopo due terzi di gara è terzo ma rovina tutto cadendo alla curva 7. Nella Superpole Race è terzo fino a tre giri dalla conclusione ma poi è infilato da Bautista e per lui c’è la medaglia di legno. Quarto è pure in Gara2 nel momento in cui scivola alla curva 6. Due errori in un week-end sono rari per un regolarista come lui.
Axel Bassani 3,5: all’Estoril ha raccolto appena sei punti e l’impressione è che una annata intera sia passata inutilmente, senza che abbia capito come guidare la Kawasaki. Il compagno di squadra, Alex Lowes, ha il triplo dei suoi punti: 285 a 94. Eppure nella Superpole il veneto gli è attaccato, a soli 112 millesimi. In Gara1 è ottavo prima di cadere al terzo giro. Nella Superpole Race rimedia sei secondi e altrettante posizioni da Lowes, finendo 12°. Agguanta la Top 10 in Gara2 ma solo per le cadute di molti dei piloti che lo precedono.
L’Autore: Giovanni Cortinovis
Trafficante di velocità, coltivatore diretto di statistiche, allevatore di storie bestiali.
Si guadagna da vivere come giornalista dal 2002.
Segue, dal vivo, le road races dal 2005, quando andò per la prima volta all’Isola di Man.
Da allora ha assistito a innumerevoli edizioni di Tourist Trophy, North West 200, Ulster GP, Cookstown 100, Tandragee 100, Armoy Road Races, Olivers Mount Spring Cup, Bush, Killalane, Macao GP.
Una piccola parte di quanto ha visto e appreso su questo universo l’ha riversato nel libro “North West 200: La corsa più bella al mondo” in vendita su Amazon, dove ha raccolto una valanga di recensioni entusiastiche.