YAMAHA E HONDA: IL CAMPIONATO DEGLI ULTIMI
Fosse vero di aver assistito al campionato Ducati: sette nelle prime dieci posizioni in classifica generale.
39 gare vinte su 40, fosse vero di aver assistito all’unica lotta fratricida Ducati Ufficiali con il solo Marquez sulla GP23 a vincere gare e a battere Enea e Franco, è anche vero che si è corso il mondiale del Sol Levante. Yamaha e Honda.
Qui lo scontro è vinto da Yamaha, il primo pilota giapponese in classifica è Fabio Quartararo, talento cristallino, campione del mondo. C’è da dire che Zarco è il secondo in classifica (giapponese) con la metà dei punti di Fabio, insomma la Francia ha tirato su l’umore in due box che hanno sofferto, molto più di quanto la loro storia meritasse.
Honda ricorda un po’ Ducati senza Stoner: senza il fenomeno si spegne. E Honda con Mir aveva il suo campione del mondo. È una crisi lunga quella che colpisce il Sol Levante.
Marc Marquez ha fatto la storia dell’ultimo decennio Honda: al netto del suo nome non avrebbe vinto un titolo dal 2011. Yamaha aveva una squadra velocissima, con Quartararo e Rins. Honda deve al solo Zarco rari sospiri in quella infinita apnea di risultati imbarazzanti, con Nakagami (dietro a Zarco) e – staccatissimi – Mir e Marini.
Marini ultimissimo, ha totalizzato 14 punti in 40 gare per un totale di punti disponibili pari a 740. 14 su 740.
Se nel 2025 non dovessimo vedere una ripresa sarebbe triste non solo per le giapponesi, ma per tutto il mondiale. Da sportivo vorrei vedere talenti su mezzi competitivi, accade spesso che nel motorsport una superiorità tecnica indiscutibile come quella della Ducati vesta mediocrità di talento. Non è il massimo. Il cambio sella Marc/Luca lo conferma.
Ora inizierà una nuova stagione, e gli osservati speciali saranno proprio quelli che da Ducati migreranno altrove.