PAGELLE SENZA TREMARELLE | TT ASSEN MOTOGP
Come dice il titolo, queste pagelle sono redatte senza alcun timore reverenziale. Lo sottolineo perché costituisce la garanzia di una libertà di valutazione che oggigiorno è sempre più rara, fra conoscenze, sudditanze ed amicizie. Persino lo stesso Fabio Argento, titolare di quest’attività, la numero uno d’Italia in ambito Hypermoto, non ha potere di modificare o suggerire i voti.
Queste pagelle vengono stilate prestando attenzione ai fatti, non a simpatia o attingendo a sensazioni: per arrivare al voto finale considero le posizioni al traguardo nella Sprint e nella gara domenicale, così come il risultato della qualifica. Tuttavia questi risultati vengono parametrati alla moto in dote a ciascun pilota, al team per cui corre e di conseguenza il confronto non può che prescindere dal compagno di squadra.
Essendo tutti questi piloti professionisti, il che sottintende che siano anche lautamente pagati, senza peraltro riduzioni di compenso per rendimento pessimo o infortunio, ignoro eventuali scuse e attenuanti: “sono giù perché mi è morto il gatto”, “ho il morale a terra perché non mi rinnovano il contratto”, “ho saltato i test di 3 anni fa”, “non conosco i membri del team e fatico ad ambientarmi”, “mi sono fatto male al braccio in allenamento”.
Queste giustificazioni lasciano il tempo che trovano e se prese in considerazione generano quei due pesi e due misure che mandano in bestia il lettore più attento perché gli imprevisti fanno parte della vita. D’altro canto tutti noi siamo chiamati a dare il massimo al lavoro, a prescindere da ciò che stiamo vivendo. Lo stesso rendimento si chiede ai piloti della MotoGP e se i risultati non sono in linea con il potenziale di moto e team, fioccano i voti negativi. Come vedrete.
Francesco Bagnaia 10 e lode: il massimo dei voti per Pecco, autore della pole position (la sua prima stagionale) con il nuovo record del tracciato, del giro veloce in gara (e persino della Sprint, anche se questo non conta per le statistiche) e del successo sia nella Sprint che nella gara lunga. Negli ultimi 2 GP ha fatto l’en plein, totalizzando 74 punti. Come se non bastasse ad Assen il bicampione uscente è rimasto in testa per tutti i 39 giri.
Jorge Martin 9: nei Paesi Bassi ha vissuto un week-end all’insegna del secondo posto che quanto meno gli consente di conservare la testa del campionato, anche se ora gli restano soltanto 10 punti di vantaggio su Bagnaia. Secondo in qualifica a 81 millesimi dal rivale, idem nella Sprint e nella gara lunga. Per lui 39 giri in
seconda posizione, tutti quelli andati in scena ad Assen, sempre tenendo a debita distanza tutti gli inseguitori.
Maverick Viñales 7,5: se l’Aprilia ha scavalcato la KTM nella classifica del Costruttori il merito è di Top Gun che ha raccolto 18 punti nell’intero week-end, il doppio della somma degli altri tre piloti in sella alle moto di Noale. Maverick ha gettato le fondamenta con il terzo posto in qualifica che gli è valso la prima fila. Terzo è giunto anche nella Sprint dopo aver infilato al secondo giro Alex Marquez mentre nella gara lunga ha concluso quinto, complice il “verde” toccato nel finale.
Enea Bastianini 7: un quarto posto nella Sprint e un terzo nella gara lunga non sono risultati disprezzabili. Però bisogna anche considerare i distacchi incassati dal compagno di box: 6,4 secondi nella Sprint e 7,1 secondi nella gara domenicale. Ritardi condizionati da una pessima qualifica, soltanto 11° oltre che ultimo delle quattro Desmosedici GP24. Dopo 7 giri della gara lunga il riminese era ancora nono, a 5 secondi dalla vetta, troppi per andare oltre il bronzo.
Fabio Di Giannantonio 7: i 18 punti conquistati ad Assen rappresentano il suo miglior bottino da quando corre con la VR46. In entrambe le gare la sua è stata la migliore Desmosedici GP23 al traguardo: quinto nella Sprint dopo un pessimo giro inaugurale in cui si è ritrovato 11°, vanificando il sesto posto ottenuto in qualifica; quarto nella gara lunga dopo aver occupato il gradino più basso del podio dall’ottavo al 18° giro. Vanta il doppio dei punti di Marco Bezzecchi.
Brad Binder 6,5: se la KTM non è naufragata nei Paesi Bassi il merito è esclusivamente del sudafricano, nono in qualifica e sesto in entrambe le gare. Da solo ad Assen Binder ha raccolto 14 punti, il doppio degli altri tre piloti con la RC16. Con 99 punti in campionato, ha totalizzato più del triplo dei punti del suo compagno di squadra, l’impalpabile Jack Miller, ed è a sole due lunghezze dal fenomeno Pedro Acosta.
Marc Marquez 5,5: l’otto volte campione del mondo era reduce da quattro GP in cui aveva totalizzato almeno 22 punti. Ad Assen ne ha invece raccolti appena sei che costituiscono il punto più basso della sua annata. Soltanto settimo in qualifica, dietro al fratello e anche a Fabio Di Giannantonio, è finito a terra nella Sprint al secondo giro. In gara con astuzia aveva colto il quarto posto ma la penalità per la pressione gomme l’ha relegato al 10°.
Fabio Quartararo 5: continua il calvario del transalpino, soltanto 14° nella classifica del Mondiale con la miseria di 39 punti, in pratica meno di cinque punti a weekend. Non supera lo scoglio della Q1 ma la sua è la miglior moto giapponese in qualifica, così come nelle gare: nella Sprint è settimo, davanti a tre Ducati, mentre in gara si plafona al 13° posto e solo la caduta di Acosta gli permette di risalire in dodicesima posizione.
Alex Marquez 5: totalizza più punti del fratello, 11, riuscendo anche a precederlo in qualifica per quattro decimi, ma in entrambe le gare prende paga da Fabio Di Giannantonio, a parità di Desmosedici GP23. Nella Sprint Alex gli arriva 4 secondi dietro (anche se tre dovuti ad un long lap penalty non eseguito) e in Gara il suo ritardo dal romano è addirittura di 13 secondi. In campionato è 10° ma con 80 punti in meno di Marc.
Pedro Acosta 4: primo “zero” in MotoGP per lo squalo di Mazarron che era sempre andato a punti nella Sprint. Ad Assen il bicampione del mondo è infatti soltanto 10° nella gara del sabato, preceduto per oltre sei secondi da Brad Binder. La domenica è saldamente settimo con tre secondi di margine sul primo inseguitore e altrettanti dal pilota che lo precede quando si stende all’ultimo giro, gettando alle ortiche nove punti che sarebbero diventati 10 con la penalità di Marc Marquez.
Franco Morbidelli 3,5: possibile un voto così basso con otto punti messi in saccoccia? Certo, se ci sono quattro Desmosedici GP24 in pista e finisci sempre dietro alle altre tre, oltre che ad un paio di GP23: il nono posto nella Sprint è pessimo considerando i 13,6 secondi incassati da Pecco Bagnaia e gli 11 secondi dal compagno di squadra. Addirittura 23 secondi e mezzo il ritardo dal vincitore la domenica nonché 16 secondi dalla terza delle quattro GP24.
Marco Bezzecchi 3: nessun punto conquistato ad Assen, pista in cui è stato di gran lunga il peggiore ducatista. Ultima delle Desmosedici in qualifica con il 15° posto, dietro pure ad una Yamaha e a tre KTM. L’11° posto nella Sprint a sette secondi dal compagno di squadra sembrava brutto ma in Gara ha fatto anche peggio, finendo gambe all’aria al quarto giro quand’era 15°. In classifica ha soli 45 punti, meno della metà di Fabio Di Giannantonio.
Luca Marini 3: in qualifica riesce a precedere Takaaki Nakagami, anche se c’è poco da sorridere per un 21° posto. Nella Sprint però parte male ed è subito ultimo e tale rimane fino alla fine del quarto giro, quando prende la via dei box: in tre giri era attardato di 10 secondi e mezzo da Bagnaia. Il giorno dopo l’escursione nella ghiaia al secondo giro gli costa 32 secondi di ritardo. Incassa altri 38 secondi nel resto della contesa. Chiude 17° e resta a zero punti.
Giovanni Cortinovis
L’Autore: Giovanni Cortinovis
Trafficante di velocità, coltivatore diretto di statistiche, allevatore di storie bestiali.
Si guadagna da vivere come giornalista dal 2002.
Segue, dal vivo, le road races dal 2005, quando andò per la prima volta all’Isola di Man.
Da allora ha assistito a innumerevoli edizioni di Tourist Trophy, North West 200, Ulster GP, Cookstown 100, Tandragee 100, Armoy Road Races, Olivers Mount Spring Cup, Bush, Killalane, Macao GP.
Una piccola parte di quanto ha visto e appreso su questo universo l’ha riversato nel libro “North West 200: La corsa più bella al mondo” in vendita su Amazon, dove ha raccolto una valanga di recensioni entusiastiche.