ROAD RACES MANIA #6: GLENN IRWIN LASCIA LA STRADA
Con la (mancata) disputa del GP Macao si è conclusa la stagione delle gare stradali internazionali che si era aperta a maggio con la North West 200.
A dettare legge sul Triangle da 14,43 km che collega le cittadine di Portrush, Portstewart e Coleraine quest’anno è stato Glenn Irwin: in sella alla Ducati Panigale V4R di Hager PBM Racing Team (Paul Bird Motorsport) il nordirlandese si è aggiudicato tutte e tre le gare della Superbike, relegando sempre in seconda posizione Davey Todd con la BMW di TAS Racing sponsorizzata da Milwaukee.
Nel corso della competizione che si disputa sulle strade nordirlandesi dal lontano 1929, il giovedì sera, durante la prima gara, Irwin ha raggiunto l’incredibile picco di 209,8 miglia orarie, equivalenti a 337,64 km/h, una velocità che non ha precedenti nella storia delle road races, pur includendo il Tourist Trophy e l’ormai defunto Ulster GP: l’ultima edizione della gara che dal 1949 al 1971 fece parte del Mondiale risale infatti al 2019 e non figura nel calendario dei meeting britannici del 2025, a differenza della Tandragee 100 che dopo due anni di inattività tornerà dal 27 al 29 giugno.
Vincendo Gara1 Irwin ha eguagliato Joey Dunlop e Michael Rutter, recordmen di successi nella Superbike alla NW200, nove a testa. La parità però è durata solo 44 ore perché sabato Irwin si è aggiudicato le altre due manche, allungando ad 11 gare la sua imbattibilità alla NW200 nella classe regina. Da Gara2 del 2017, conquistata con 172 millesimi di vantaggio su Alastair Seeley, Irwin non è mai stato battuto in Superbike alla North West 200: otto vittorie le ha ottenute in sella alla Ducati, una con la Kawasaki di Quattro Plant Wicked Coatings nell’unica gara Superbike disputata nel 2019 (anno in cui Stefano Bonetti trionfò nella Supertwin con la Paton, diventando il primo non anglofono di sempre a vincere una gara alla NW200) e due nel 2022 con la CBR di Honda Racing UK.
Dopo l’ultima vittoria alla NW200 Irwin ha dichiarato che: «Realizzare una tripletta e diventare il pilota Superbike di maggior successo nella storia della NW200 è davvero, davvero speciale. Io e il team abbiamo lavorato duro e rispondere agli attacchi di due grandi piloti come Davey (Todd) e Dean (Harrison) non è stato facile. Tutte e tre le gare sono state davvero dure. Vincere 11 gare di fila è un risultato straordinario. Quando sono arrivato qui per la prima volta, probabilmente ho vinto alcune gare solo grazie al talento ma dal 2020 ho lavorato duro in altre aree ed è per questo che ho continuato a vincere. Questo è il mio meeting preferito e anche se sembra sbagliato togliere un record a Joey sono incredibilmente orgoglioso di averlo fatto».
Pochi giorni prima, ad Oulton Park, Irwin aveva conquistato un’altra tripletta ma in pista nel campionato britannico Superbike (BSB). Archiviata la NW200, Jordan Bird, uno dei titolari del team insieme al fratello Frank dopo la morte del padre Paul, il primo settembre 2023 a soli 56 anni, è parso entusiasta: «Sei vittorie in sei giorni sono un sogno. Ora torniamo al lavoro quotidiano nel BSB, per cercare di continuare questa serie di vittorie consecutive». A quel punto Irwin guidava il campionato con 74 punti, inseguito da Ryan Vickers con 68 e da Danny Kent e Christian Iddon con 67 ma in seguito ha alternato successi a battute a vuoto che gli sono state costate la leadership nel BSB.
Irwin ha concluso il campionato britannico in terza posizione, con 382 punti, 105 in meno del nuovo campione, Kyle Ryde che l’anno prossimo continuerà a difendere i colori dell’OMG Racing, sempre servendosi della Yamaha. Nel 2023 invece Irwin fu vicecampione, beffato per mezzo punto dal compagno di squadra Tommy Bridewell. Secondo fu pure due anni fa, preceduto da Bradley Ray.
Un quarto podio nella classifica finale della stagione Irwin lo ottenne nel 2018 quando chiuse terzo, sempre con il team PBM. Pur avendo vinto 27 gare del BSB, di cui 23 nell’ultimo triennio, Irwin non è ancora riuscito a centrare il bersaglio grosso, il titolo di campione.
Per cercare di raggiungerlo a inizio novembre ha siglato il rinnovo biennale con PBM che a sua volta insegue il decimo titolo nel BSB: «Non ci sono volute molte trattative, firmare con PBM e continuare a guidare una Ducati era una priorità. Jordan, Frank e Johnny sono venuti al mio motorhome a Donington Park e ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda. Un contratto di due anni è figo perché trasmette coerenza. Vogliamo tutti vincere, stiamo lavorando duro. Dopo il mio recente annuncio, il mio unico obiettivo è vincere il BSB».
Già perché domenica 27 ottobre Irwin ha pubblicato sui suoi canali social un video di quasi 19 minuti in cui ha annunciato il ritiro dalle competizioni stradali: «L’11 maggio scorso, intorno alle quattro del pomeriggio, sono passato sotto la bandiera a scacchi per l’ultima volta alla NW200. Ho deciso di ritirarmi con effetto immediato da tutte le road races. Trentaquattro anni possono sembrare pochi, ma ho ottenuto molto più di quanto avessi mai sognato. Nella classe Superbike ho portato a termine 14 Internationals e 12 ne ho vinte, le altre due sono state il mio debutto al TT (nel 2022, con l’ottavo posto nella gara conquistata da Peter Hickman, anche se stabilì il record sul giro per un newcomer, strappandolo a Peter Hickman; ndr) e la prima gara Superbike alla NW200 sul bagnato».
Il suo esordio su strada avvenne alla Dundrod 150 del 2014, competizione che si disputava sullo stesso tracciato dell’Ulster GP, nella classe Supertwin con la Kawasaki di VRS Racing: Irwin fece segnare il terzo tempo in qualifica, ad 1,3 secondi da Keith Amor e a sette decimi da Ivan Lintin ma riuscì a mettersi dietro Lee Johnston e Michael Dunlop. Poi chiuse la gara in quinta posizione, a tre secondi dal vincitore.
L’anno seguente fece la sua prima apparizione alla NW200, con la Kawasaki di Gearlink: in Supersport fu quarto in prova, davanti a John McGuinness. Dopo essere stato appiedato da un guasto in Gara1 quando era in lizza per la vittoria (aveva chiuso il secondo giro in prima posizione), fu secondo in Gara2 a 2,6 secondi da Seeley.
L’unico suo successo in strada extra NW200 è datato 2017, al GP Macao, interrotto dopo soli sei giri per lo schianto mortale di Dan Hegarty.
In quell’istante Irwin conduceva con 1,3 secondi su Hickman mentre Alessandro Polita venne classificato al 18° posto. Con un giro in 2’32’’271 lo jesino è diventato l’italiano più veloce a Macao, primato che ha conservato anche quest’anno perché Luca Gottardi non è riuscito a fare meglio di 2’37’’153 nell’unico turno di qualifiche disputato: peraltro la gara nell’ex protettorato portoghese non si è disputata causa pioggia perché a Macao le moto hanno a disposizione solo le gomme slick e se l’asfalto non è completamente asciutto affrontarlo su due ruote amplifica i rischi.
E proprio gli incidenti sono lo spauracchio che aleggia sulla decisione di Irwin di salutare la North West 200: «Nella mia carriera non sono mai caduto in una road race … Abbiamo iniziato questo viaggio come una coppia ed ora siamo una famiglia di cinque persone. I miei figli e la mia compagna Laura sono la ragione di questa decisione. Credo che questa notizia aiuterà a dare forma alla mia carriera alla ricerca del mio primo titolo britannico in Superbike».
La notizia ha colto di sorpresa Mervyn Whyte, direttore della NW200: «All’inizio è stato uno shock, anche se probabilmente avevo la sensazione che stesse accadendo qualcosa. Da egoista mi sarebbe piaciuto averlo ancora alla NW200, per gli organizzatori e i tifosi. Ha preso la sua decisione e la rispetto. È stato una grande attrazione e ha apportato un contributo enorme. Una porta si chiude e un’altra si apre: qualcun altro arriverà».
L’Autore: Giovanni Cortinovis
Trafficante di velocità, coltivatore diretto di statistiche, allevatore di storie bestiali.
Si guadagna da vivere come giornalista dal 2002.
Segue, dal vivo, le road races dal 2005, quando andò per la prima volta all’Isola di Man.
Da allora ha assistito a innumerevoli edizioni di Tourist Trophy, North West 200, Ulster GP, Cookstown 100, Tandragee 100, Armoy Road Races, Olivers Mount Spring Cup, Bush, Killalane, Macao GP.
Una piccola parte di quanto ha visto e appreso su questo universo l’ha riversato nel libro “North West 200: La corsa più bella al mondo” in vendita su Amazon, dove ha raccolto una valanga di recensioni entusiastiche.