LA SUPERBIKE HA IL SUO IMPERATORE, TOPRAK

Se la MotoGP ha Marc Márquez, la Superbike ha Toprak Razgatlıoğlu. Che piaccia o meno, hanno carriere e storie diverse, ma un fattore comune: fanno un altro mestiere. Ducati ha scelto il primo tra mille sterili polemiche, BMW ha sposato la causa Toprak, come volesse dire: “Siamo noi il problema o i piloti?”. Allora ecco quel matrimonio tanto criticato, “lo fa per soldi”, che chiude bocche. Col senno di poi, questi soldi hanno trasformato le sorti della casa tedesca!

A parte le battute, Toprak impressionò già in Kawasaki, poi in Yamaha, ora in BMW demolisce chi indossa la stessa casacca, a dimostrazione di un talento puro. Attenzione, non è che gli altri non abbiano talento, ma la purezza è un’altra cosa.

Mentre tifosi mettono in dubbio Marc, chi corre oggi in Honda sviolina doti verso lo spagnolo, ammettendo che loro non sono come lui. Bautista attende il nuovo modello, perché la Panigale è arrivata? E se non ci fosse Toprak in BMW? Di cosa parleremmo? Se non ci fosse Marc sulla 2023 di cosa parleremmo, forse di una 2023 non all’altezza della 2024? Le classifiche parlano chiaro, i risultati anche. Resta una grossa fetta di italiani colpita dal qualunquismo a disquisire sul nulla mischiato con il niente.

Oggi Temporali ha paragonato Toprak a Marc, io lo faccio da quando il turco vestiva di verde. I turchi ti danno l’idea di sposare una causa, di essere in missione. Lottano come leoni. Chi ha fame in Italia? Toprak fa cose fuori dal comune, ma ancora trova nel web la medesima stupidità che investe Marc. Qualcuno storce il naso sulle sue origini… qualcuno lo chiama il “kebabbaro”! Magari ne conoscessi uno così. Siamo un popolo con seri deficit culturali. Chissà forse ci riprenderemo.

Ops! Tagliare il traguardo in stoppie è uno spettacolo e forse racconta molto di più. Grazie Toprak.

 

Andrea Costanzo

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